martedì 9 giugno 2020

CONCLUSIONE BLOG

Arrivati alla fine di questo viaggio all'interno della fortuna non resta che augurarci buona fortuna per l'esame!



lunedì 8 giugno 2020

DIALOGO

STEP #25



Roma, 8 giugno 2020
Sono le 9 del mattino e la fontana di Trevi è già gremita di persone.
L’attenzione ricade sue due giovani ragazze: Eva, studentessa universitaria frequentate il terzo anno della facoltà di giurisprudenza alla Sapienza di Roma, Arya, stagista reporter per il giornale “Il Messaggero”.
Eva si trova davanti alla fontana di Trevi per effettuare il solito rito scaramantico in vista dell’esame che dovrà sostenere il giorno seguente.
Arya, invece, è stata inviata alla per cercare lo scatto perfetto da allegare al suo articolo di giornale.
Arya inizia a scattare diverse foto ma solo una la colpirà: quella che presenta in primo piano, Eva intenta nel lancio. Per questo motivo la reporter si avvicinerà alla ragazza per farle firmare il documento sulla privacy. Così avrà inizio il loro dialogo.


Arya
Buongiorno, sono Arya. Scusi il disturbo, sono una reporter per il giornale “Il Messaggero” e stavo scattando delle foto da allegare al mio articolo che uscirà domani, intitolato: “Le abitudini romane ai tempi del Covid-19”, lo scatto migliore realizzato è quello che la ritrae durante il lancio, mi chiedevo se mi potesse dare il consenso per pubblicare la foto, compilando questa modulistica sulla privacy.



Eva
Buongiorno, io sono Eva. Sono favorevole e anche onorata della pubblicazione della foto su un quotidiano così importante, quindi mi dia pure i moduli da compilare.



Arya
Eccoti, devi inserire solo qualche dato e avremo finito. Ti ringrazio per la disponibilità.
Scusa l’indiscrezione, ho visto che sei di Roma e volevo chiederti per quale motivo stessi lanciando la monetina, credevo che ormai fosse usanza solo più dei turisti.


Eva
Guarda Elsa domani avrò un esame. È diventato un rito scaramantico in quanto il primo esame che diedi venni bocciata e mi demoralizzai così, prima di andare a dare l’esame seguente, venni qua e lanciai la monetina, passai l’esame con 30, da quel momento è diventato il mio rito scaramantico che faccio tutte le volte in vista di un esame.


Arya
Sai sono sorpresa non mi aspettavo che oggi giorno qualcuno credesse ancora alla fortuna e alla superstizione. Magari risulterò cinica, ma non ci ho mai creduto. Credo che l’uomo sia l’artefice del proprio destino proprio come dicevano i latini “Homo faber fortunae suae”.


Eva

tutte le persone che conosco credono alla fortuna, ovviamente in modi e misure diverse ma tutti siamo un po’ superstiziosi in fin dei conti. Sono pienamente d’accordo sulla locuzione latina da te appena citata, però l’ho sempre intesa diversamente da te. L’uomo è artefice della propria sorte in quanto la fortuna gli pone davanti delle scelte e in base alle sue decisioni sarà lui l’artefice del proprio destino.


Arya
mi spiace essere così in contrapposizione con il tuo pensiero. Sono fermamente convinta che sia eticamente scorretto attribuire così tanta importanza alla fortuna. Non nego che essa esista perché ad esempio chi vince alla lotteria ovviamente lo definiamo una persona fortunata, però non trovo corretto attribuire a questa figura i meriti delle scelte umane. Riprendendo l’esempio di prima io sono fermamente convinta che non si possa attribuire alla fortuna la vincita in quanto sono stati una serie di fattori che casualmente hanno portato a questo risultato, come la scelta dei numeri così come l’estrazione. Non credo si possa parlare di fortuna bensì di una serie di coincidenze che hanno portato a tale risultato. Mentre del signore possiamo dire che è fortunato in quanto l’evento è stato favorevole.


Eva
hai detto bene sono state una serie di coincidenze che hanno portato alla vincita ma non credo siano del tutto casuali. Ritengo siano dettate dal fato, da una forza sovrannaturale. Non credi che ci siano troppe coincidenze per essere attribuite al caso? Non credi che vi possa essere una forza che determini tutto ciò? Io penso che molti eventi nella nostra vita siano determinati dalla fortuna o comunque che essa vi prenda parte. Io la definirei come una vera e propria forza che fa accadere determinati eventi nella vita degli uomini. E la immagino proprio come veniva rappresentata nell’arte antica, come una donna bendata che si erge sopra ad una sfera.


Arya
mi spiace ma io ho una visione completamente diversa dalla tua, secondo me tutti gli eventi sono solo frutto del caso e di diverse coincidenze. Come ci può essere una forza che governi tutti gli avvenimenti? Anche perché tutti gli eventi favorevoli o non, che avvengono nella vita, sono solo conseguenze delle scelte della persona stessa.


Eva
io sono fermamente convinta che questa forza esista altrimenti non riuscirei a spiegarmi tutte queste coincidenze. Adesso scusami ma devo proprio scappare che devo ripassare in vista dell’esame. Mi ha fatto piacere discutere con te. Ti auguro una buona giornata.


Arya
Anche a me ha fatto piacere, in bocca al lupo per l’esame.


Eva
crepi, ciao!


Arya
ciao!

sabato 6 giugno 2020

SINTESI

STEP #24


Fortuna vitrea est: tum cum splendet, frangitur, questa è la vera essenza della fortuna: così come può splendere, così può infrangersi.
Nell’arco dei secoli, la concezione della fortuna ha subito un processo di astrazione: infatti, nell’antichità, il termine era associato ad una divinità romana, invece successivamente in Cina vennero onorate le sette divinità della fortuna. Vi era dunque una vera e propria personificazione del termine.
Questa storiografia assai vasta ha quindi portato la fortuna a possedere molteplici definizioni, traduzioni in tutte le lingue e ad diventare fondamento dei pensieri filosofici di numerosi pensatori di rilievo, nell’età antica come in quella contemporanea.
La concezione più popolare la associa oggi a diversi simboli e riti, i quali vengono adempiti soprattutto dalle persone superstiziose. Nonostante questo aspetto, bisogna sempre rivolgere un occhio di riguardo a tutto ciò che concerne la fortuna.
La versatilità di questo termine ha determinato il suo inserimento in diversi campi semantici, dalle arti alle scienze, passando per il cinema, la letteratura, la poesia, la musica, l’astronomia, la matematica, fino ad arrivare allo sport e all'etica.
Oggi giorno il termine spesso viene erroneamente confuso con concetti più vari, tra cui quelli di caso e destino che presentano sì alcune peculiarità, ma sono profondamente differenti.La fortuna è ambita ed assai ricercata soprattutto durante questo periodo storico: ci troviamo nel mezzo di una pandemia mondiale e siamo sommersi dalle notizie di cronaca a questa riferite. Ma potrebbe mai esistere un mondo dove la fortuna regna indisturbata? Ovviamente no è solo un pensiero utopico, ma, nonostante ciò per aiutarci ad ottenerla, Richard Wiseman ha stilato 4 principi secondo i quali l’uomo può generare la propria fortuna. Insomma, non dovremo più ricorrere ai celeberrimi biscotti della fortuna!


mappa concettuale

giovedì 4 giugno 2020

L'UMORISMO CHE CI PIACE

Una vignetta umoristica disegnata da Nicola Brusco sul tema della Fortuna.





Scena umoristica tratta dal film "Colpi di fortuna"



Per saperne di più:

lunedì 1 giugno 2020

SERIE TV

STEP #22


LOOKING FOR LUCK

EPISODIO 1: UNEXPECTED LETTER

Emma è una ragazza di 24 anni, studia archeologia presso il college VCU in Virginia. Fin da piccola è sempre stata un'appassionata di tutto ciò che riguardasse reliquie e tesori nascosti. Una mattina prima di recarsi al college, scorse dalla buca delle lettere una busta tutta sgualcita ed ingiallita così decise di nasconderla in camera sua per scoprire successivamente di cosa si trattasse. La sera stessa, finito le lezioni, torna in camera ed inizia ad ispezionarla. Era indirizzata alla vecchia padrona di casa,  sfortunatamente venuta a mancare qualche settimana prima, mentre il mittente era ignoto. Probabilmente era stata smarrita visto che riportava la data del lontano 1999. Decise di aprirla e all'interno trovò una vera e propria mappa del tesoro, era diversa da quelle solite mappe di fantascienza che si trovano nei libri e nei film infatti non si parlava di un vero e proprio tesoro bensì di una generalissima fortuna. Iniziò a domandarsi che tipo di fortuna  poteva essere ma, nonostante questa situazione fosse alquanto surreale e i dubbi 
erano molteplici, Emma non esitò neanche un secondo volle partire il prima possibile. Chiamò subito la sua amica Kelly, sapeva che un viaggio del genere non avrebbe potuto affrontarlo da sola. Esse condividevano la stessa passione per l'ignoto e per l'antichità, inoltre, furono soprattutto spinte dalla volontà di contrastare la sfortuna che da qualche anno sembrava non staccarsi mai da loro
Così iniziarono a studiare la mappa ed a prepararsi per il viaggio. Il luogo segnato sulla mappa si trovava in Arizona quindi erano costrette a prendere un volo aereo che prenotarono la sera stessa. Il volo era prenotato per la notte del giorno seguente. La mattina successiva Emma raccontò ai genitori quanto stesse succedendo e della decisione di intraprendere questo viaggio. Essi fin da subito, furono in disaccordo sulle decisioni prese da Emma e spaventati che potesse accaderle qualcosa in un luogo così lontano e sconosciuto per loro la rinchiusero in camera e le tolsero anche il bancomat, il telefono e le chiavi della macchina in modo da impedirle di partire.



EPISODIO 2:  ON THE TRACES OF LUCK


Fortunatamente però in camera Emma aveva il computer fisso con il quale riuscì a contattare Kelly. Prese dei vecchi risparmi che teneva nascosti, preparò lo zaino e si calò fuori dalla finestra cercando di far meno rumore possibile. Poco dopo arrivò Kelly, la caricò in macchina e si diressero all'aeroporto di Washington. Dopo 7 ore di viaggio le giovani esploratrici atterrarono in Arizona. Si diressero al Plaza Hotel dove iniziarono a pianificare il viaggio per il giorno seguente. Intrapresero il percorso alle 7.30 del mattino, affittarono un
fuori strada e partirono all'avventura. Ovviamente la fortuna non sembrava arridergli. Dopo diversi km si accorsero di aver dimenticato nella stanza dell'hotel svariate cose, tra cui la cosa più importante: la mappa! Per fortuna Kelli pera solita portare con sè il cellulare su cui aveva anche salvato la foto della mappa quindi poterono proseguire tranquillamente il loro viaggio. Durante il tragitto videro un paesaggio ed una natura che le fece rimanere ad occhi aperti. Spesso si incantarono nell'ammirare la vastità e la spettacolarità del Grand Canyon. Però, non avevano intrapreso il viaggio con l'intento di una gita turistica quindi continuarono spedite fino all'imbrunire. Si posteggiarono nelle vicinanze del corso del fiume senza allontanarsi troppo dalla strada principale per poter scappare in caso di necessità. La mattina seguente la sfortuna non tardò a sopraggiungerle il fuoristrada non partì e si trovarono nel bel mezzo del gran canyon con la batteria a terra, sia quella della macchina sia quella del cellulare. Erano impossibilitate sia nel tornare indietro sia nel chiedere aiuto, il panico e la paura iniziarono a sopraffare tutte le altre emozioni.


EPISODIO 3:  A STRANGE DISCOVERY



Dopo il panico e la paura iniziale le giovani esploratrici si tranquillizzarono e cercarono di trovare una soluzione. Il loro spirito di ricercatrici e la loro volontà di mettere fine alle loro sfortune prevalse, quindi decisero di continuare il percorso a piedi. Il punto segnato sulla mappa non distava ormai molto e la loro ottima memoria fotografica gli permise di continuare il percorso.
Ormai erano in dirittura d'arrivo, il luogo segnato sulla mappa era presso le cascate Havasu. Le trovarono con gran facilità e la bellezza di esse, le colpì talmente tanto che per un momento si scordarono del loro obiettivo e l'unica loro volontà era farsi un bagno. Subito dopo iniziarono la ricerca del tesoro misterioso. Lo trovarono nascosto dentro ad un'insenatura tra le rocce. Ma quando lo aprirono rimasero senza parole. Il baule era vuoto! Pensarono subito che qualcuno le avesse precedute, ma, successivamente, guardarono più attentamente, scorsero sul fondo un piccolo rotolo di pergamena assai sgualcito. Essa, dopo un primo elogio alle persone per aver trovato il luogo misterioso,  recitava:
« La Fortuna non è un oggetto materiale che può essere donato. La fortuna, così come la sua sorellastra la sfortuna, sono proiezione della nostra mente. Essa può distribuire in modo del tutto casuale eventi positivi e negativi ma poi saranno le vostre scelte ed i vostri pensieri a determinare la sua sorte. La fortuna così come la sfortuna non esistono in senso assoluto, sono solo relativi a determinati eventi. Però, la concezione umana preferisce attribuire a loro sia la felicità che l'infelicità. L'uomo pecca in quanto si fa condizionare dagli eventi negativi. Questi eventi vengono ricordati maggiormente e appena ne accade uno il cervello lo fa propendere nel pensare che siano esseri sfortunati e la loro vista viene offuscata; per questo non siamo più in grado di assimilare eventi positivi.
Ditemi, quanti di voi oggi hanno pensato di essere sfortunati per aver vissuto eventi negativi e quanti invece si ritengono fortunati? Sono certa che la maggioranza o la totalità delle persone si sono considerate sfortunate. Non credete invece che l'aver vissuto un'esperienza del genere e aver visto paesaggi mozzafiato vi renda esseri fortunati? Il tesoro è proprio questo la consapevolezza che la fortuna è sempre presente nella vostra vita e nelle piccole cose, dovete solo accorgervene e non farvi offuscare la vista dagli eventi negativi

sabato 30 maggio 2020

ETICA

STEP #21


«Le cose sono di due maniere; alcune in potere nostro altre no» Epitteto
 

 

 

Epitteto affermò: "gli atti e le cose che sono in nostro potere dipendono da noi, dalle nostre scelte; le cose che non sono in nostro possesso invece, sono sottoposte alla giurisdizione della Fortuna."
L’esposizione dell’uomo alla Fortuna, e la sua precarietà dell’esistenza, sono stati eletti come motivi principali per affermare una possibile etica della virtù. Ovvero: si è creduto che la precarietà umana potesse permettere all’uomo di provare un sentimento positivo nei confronti dell’altro, un sentire solidale e che la socialità potesse emergere come tratto distintivo fra gli uomini.
L’esperienza e la storia attestano il contrario. Il tentativo di placare l’incontrollabilità della Fortuna si è risolto con la costruzione di una gabbia, lo Stato e ci si è affidati alla speranza. Infatti nella storia dell’Occidente uno Stato forte, toglie libertà per dare sicurezza (Hobbes) e un’umanità che affida il proprio agire ad un ente trascendente, o al sentimento della speranza.
"La fragilità del bene" della filosofa americana Martha C. Nussbaum affronta la questione dell’etica della virtù arricchendola di considerazioni relative anche al pensiero di Epitteto. La Nussbaum, in realtà, intraprende un percorso di studio che parte dall’analisi della tragedia greca, arrivando fino ad Aristotele. La sua tesi è: non si può opporre alla Fortuna un atteggiamento morale che indichi un Bene altro da noi come riferimento per le nostre azioni; è necessario invece prendere in forte considerazione il carattere tragico dell’esistenza e porre un argine fra noi e il fluttuante mare delle cause esterne. Si tratta, insomma, di rivalutare in modo deciso un’etica stoica, che sì è un’etica della virtù, ma non è ingenua e sa che la potenza delle cause esterne è molto maggiore della forza della virtù.

venerdì 29 maggio 2020

ZIBALDONE

STEP #20


Giacomo Leopardi è un pilastro della letteratura italiana, ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale. Nacque il 29 giugno 1978 a Recanati.
Esso viene definito tutt'oggi scrittore, poeta, filosofo e filologo.
Le sue opere principali furono: "Epistolario", "Gli interventi nel dibattito classico-romantico", lo "Zibaldone di pensieri", "Il Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'italiani", le "Operette morali" ed "I Canti".





Essendo questo blog incentrato sul rapporto tra filosofia ed ingegneria analizzeremo una delle opere più importanti dal punto di vista filosofico ovvero: lo "Zibaldone di pensieri" e in particolare ricercheremo all'interno di esso il concetto di fortuna.

LO ZIBALDONE

Si tratta di un diario personale che raccoglie i pensieri e le riflessioni di Giacomo Leopardi. Comporto tra il 1817 ed il 1832, ed è composto da 4526 pagine.
Il titolo deriva dalla caratteristica della composizione letteraria, infatti è mistura di pensieri, proprio come  l'omonima vivanda emiliana che è costituita da molti ingredienti diversi.
All'interno dell'opera è assai ricorrente il concetto di fortuna da me preso in esame.




« È proprio degli uomini l’ammirar la fortuna e il buon successo delle intraprese, l’essere strascinati da questo e da quella alla lode, e per lo contrario dalla mala sorte e dal tristo esito al biasimo, l’esaltare chi ottenne quel che cercò, il deprimere chi non l’ottenne, lo stimar colui superiore al generale, costui uguale o inferiore, il credersi minor di quello e da lui superato, maggior di questo od uguale; insomma, il distribuir la gloria secondo la fortuna. Questa proprietà degli uomini di tutti i tempi avea maggior luogo che mai negli antichi. L’esser fortunato era la somma lode appo loro. E ciò per varie cagioni. Primieramente la fortuna non si stimava mai disgiunta dal merito, per modo ch’eziandio non conoscendo il merito, ma conoscendo la fortuna d’alcuno, si reputava aver bastante argomento per crederlo meritevole. Come negli stati liberi pochi avanzamenti si possono ottenere senz’alcuna sorta di merito reale, e come gli antichissimi popoli nella distribuzione degli onori, delle dignità, delle cariche, dei premi, avevano ordinariamente riguardo al merito sopra ogni altra cosa, cosí e conseguentemente stimavano che gli Dei non compartissero i loro favori, che la fortuna non si facesse amica, se non di quelli che n’erano degni: talmente che anche i doni naturali, come la bellezza e la forza, si stimavano compagni»

In questo spezzone viene analizzato il rapporto tra merito e fortuna presso gli antichi, essi intendevano la fortuna come una lode mentre la sfortuna come una giusta punizione.



«Noi che non riconosciamo né fortuna né destino né forza alcuna di necessità personificata che ci costringa, non abbiamo altra persona da rivolger l’odio e il furore (se siamo magnanimi e costanti e incapaci di cedere) fuori di noi stessi; e quindi concepiamo contro la nostra persona un odio veramente micidiale, come del piú feroce e capitale nemico e ci compiaciamo nell’idea della morte volontaria, dello strazio di noi stessi, della medesima infelicità che ci opprime e che arriviamo a desiderarci anche maggiore, come nell’idea della vendetta contro un oggetto di odio e di rabbia somma.»

In questo altra parte invece la fortuna viene concepita come un vero e proprio essere animato o non, a cui attribuire felicità ed infelicità. E le persone che non vi credono si autoaccusano della propria infelicità e tutto questo porta ad un malessere psicologico e al pessimismo.





martedì 26 maggio 2020

UTOPIA

STEP #19


Il concetto di utopia venne introdotta per la prima volta dall'umanista, scrittore, politico inglese Thomas More. Tale termine venne utilizzato come titolo della sua opera più importante. In Utopia, vengono descritte le usanze, le abitudini e i costumi della società ideale dell'isola di Utopia, un vero e proprio "non luogo", ovvero una società perfetta ma impossibile da realizzare. Il termine utopia utilizzato da Thomas More è un gioco di parole derivante da termini greci: ou-topos (cioè non-luogo) ed eu-topos (luogo felice). Il significato letterale di utopia è quindi un "luogo felice inesistente".


Isola di Utopia



Sulla base di quest'opera come potrebbe essere immaginato un luogo utopico incentrato sulla fortuna?

Un modello utopico potrebbe essere individuato in un mondo in cui il calcolo probabilistico lasci lo spazio ad una vera e propria scienza in grado di prevedere l'esito e il risultato di eventi futuri.
Sicuramente è un'utopia, in quanto, è impossibile prevedere con certezza ciò che accadrà, ci sono troppe variabili di cui bisognerebbe tener conto. Con i progressi matematici avvenuti fino ad oggi siamo in grado di determinare quale evento ha più probabilità di realizzarsi, ma non riusciremmo ad affermare con certezza il vero e proprio esito.
In questo universo parallelo il calcolo della probabilità è sostituito dal calcolo certo del futuro, esso è denominato "adynato". Qui la fortuna regna imperturbata, infatti, le persone sapendo calcolare l'esito delle proprie scelte, si sceglieranno quelli che gli arrecheranno più felicità. La casualità lascerà il posto ad un determinismo assoluto e la fortuna non potrà più essere distributrice di eventi positivi e negativi ma solo di eventi favorevoli, scelti per l'appunto dal popolo.






lunedì 25 maggio 2020

FILOSOFIA CONTEMPORANEA

STEP #18

Nello step 12 ci siamo occupati della concezione del termine fortuna all'interno del pensiero filosofico medioevale e moderno quindi è del tutto logico andare a ricercare la concezione della fortuna nel pensiero contemporaneo.

Come già abbiamo detto più volte il latinismo del termine fortuna ovvero fortunam ha una concezione pressoché simile ma concerne più ambiti dal punto di vista semantico.
Fortunam viene tradotta con il termine sorte oppure destino che potremmo definirlo come significato primordiale della parola fortuna.

Schopenhauer:


«Il destino assomiglia al vento, poiché ci spinge rapidamente in avanti, oppure ci rigetta all'indietro; contro di ciò poco possono fare le nostre fatiche e i nostri sforzi.»

«Il destino mescola le carte e noi ci giochiamo.»

«Nella vita accade come nel gioco degli scacchi: noi abbozziamo un piano, ma esso è condizionato da ciò che si compiacerà di fare nel gioco degli scacchi l'avversario, nella vita il destino.»


Per Schopenhauer il destino è definito come l’insieme di quelle circostanze che sfuggono al nostro controllo: nascere in una determinata epoca, in un luogo specifico e in una determinata famiglia; oppure, vivere determinate condizioni storiche. Ma siamo noi a decidere cosa fare con quello che abbiamo.
Inoltre, nella prima citazione sopra riportata di Schopenhauer suggerisce l’importanza di definire un punto per potere avanzare, una fine. Non è possibile affrontare le vicissitudini con successo se non facciamo chiarezza sulla direzione che stiamo prendendo. Il “cosa” aiuta a trovare il “come”.

 


Italo Valent:




«Il caso prefigura il destino come assoluta autodeterminazione dell’esistente; il destino riconfigura il cosmo a cifra inviolabilmente decretata, non suscettibile di analisi, dubbio, calcolo, come archetipo unico e universale






Italo Valent nel suo intervento “Tra il caso e il destino” contenuto in “Il caso e le sue voci
riesce ad affermare, attraverso diversi paragoni, come il caso, in senso ontologico, è un sinonimo di destino
Egli definisce caso come occasione che si presenta, essa è imprevista e va intesa come qualcosa che ci cade tra i piedi.
L'uomo nei confronti del caso, nel porsi di fronte al suo presentarsi, dà ambivalenza. Se da un lato il casuale è infatti inteso in quanto tale come irrilevante, si percepisce peraltro l’opportunità di porlo invece in spicco, per non perdere l’occasione in cui esso consiste. 
Il caso può dunque essere inteso come irrilevante, ma solo in apparenza, mentre invece è apertura e possibile fuoriuscita verso un nuovo ulteriore. Ma proprio per questo esso deve essere pensato come come primigenio disordine da cui scaturisce la caduta secondo un meccanismo cieco.
E qui, secondo Valent, il caso si congiunge al destino perchè pure il destino è da intendersi come procedere indifferente alla volontà. Anche il destino è inteso come un venire dall’alto. Ma il destino, pur venendo dall’alto, non cade semplicemente nel basso come il caso. Esso configura piuttosto l’evento e quindi lo tocca permanendo al di sopra di esso.
Il caso è non revocabile nel senso che una volta avvenuto è passato. Il destino è invece sempre tale in quanto è svolgimento di una relazione in atto.
Nel caso la coscienza è tagliata fuori, viene sempre dopo,  resta presa alla sprovvista. Mentre nel destino la coscienza è come divisa, nella contraddizione dell’uscire da sè verso la necessità del legame e la resistenza allo strappo da cui ci si sente trascinati.
Nell’intreccio di tutte queste distinzioni, caso e destino si configurano come figure annodate, secondo una certa ben precisa struttura, in un certo senso complementari e rimandanti l’una all’altra. Nel modo che, come dice Valent: “il caso prefigura il destino come assoluta autodeterminazione dell’esistente; il destino riconfigura il cosmo a cifra inviolabilmente decretata, non suscettibile di analisi, dubbio, calcolo, come archetipo unico e universale”.




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sabato 16 maggio 2020

ABBECEDARIO

STEP #17

Per concepire meglio il termine "fortuna" è utile sviluppare un abbecedario che abbia come nucleo il termine stesso.

Abbondanza
Benda
Caso
Distribuzione
Effetto
Fato
Gioco
Hobby
Instabilità
Logica
Mansuetudine
Necessità
Occasione
Purezza
Quadrifoglio
Ruota
Sorte
Tesoro
Ubiquità
Vantaggio
Zero

venerdì 15 maggio 2020

TESTIMONIAL


STEP #16


Tra i personaggi che si possono rintracciare nella letteratura, nella storia e nella filosofia, come veri e propri testimonial del termine "fortuna", la figura più significativa è senz'altro quella del  ricercatore  e  docente di psicologia Richard Wiseman.



Egli è l'autore del noto libro "Fattore fortuna" (analizzato in uno post precedente). In questo libro Wiseman ha riportato le sue ricerche e le sue conclusioni relative al tema della fortuna.  L'innovazione riportata dall'autore fu il fatto che stipulò 4 principi secondo i quali homo faber fortuna suae.

Citando direttamente la sua pagina web egli afferma:

«I then built upon this research by identifying four principles used by lucky people to create good fortune in their lives:

Principle One: Maximise Chance Opportunities
Lucky people are skilled at creating, noticing and acting upon chance opportunities. They do this in various ways, including networking, adopting a relaxed attitude to life and by being open to new experiences.

Principle Two: Listening to Lucky Hunches
Lucky people make effective decisions by listening to their intuition and gut feelings. In addition, they take steps to actively boost their intuitive abilities by, for example, meditating and clearing their mind of other thoughts.

Principle Three: Expect Good Fortune

Lucky people are certain that the future is going to be full of good fortune. These expectations become self-fulfilling prophecies by helping lucky people persist in the face of failure, and shape their interactions with others in a positive way.

Principle Four: Turn Bad Luck to Good
Lucky people employ various psychological techniques to cope with, and often even thrive upon, the ill fortune that comes their way. For example, they spontaneously imagine how things could have been worse, do not dwell on the ill fortune, and take control of the situation.»



Per saperne di più:

giovedì 14 maggio 2020

SUPERSTIZIONE E SCIENZA

Interessante è analizzare la correlazione che intercorre tra superstizione e scienza.
Questi concetti hanno interessato milioni di psicologi e scienziati e li hanno portati a voler comprendere la relazione tra superstizione ed il cervello umano. Di seguito sono riportati alcuni esperimenti e alcune scoperte importanti.

B. F. Skinner era uno psicologo americano egli scoprì una fondamentale forma di apprendimento: il condizionamento operante. Questo processo implica che un animale riesce a rendersi conto che una sua particolare azione viene seguita da un evento. Se questo evento è per l'animale gratificante esso tenderà a ripeterlo. Skinner progettò delle gabbie, oggi conosciute come gabbie di Skinner, con una leva la quale, una volta premuta faceva scattare un dispensatore di cibo. Essendo il cibo una ricompensa ben gradita, gli animali imparavano velocemente il trucco.

Altro esperimento realizzato dallo stesso psicologo fu il seguente. Mise un piccione all'interno di una delle sue gabbie. Questa volta però il dispensatore non era più collegato alla leva ma solo ad un meccanismo a tempo. Il cibo veniva quindi somministrato a intervalli prestabiliti indipendentemente da quello che faceva il piccione. Di conseguenza, l'uccello avrebbe potuto restare tranquillo ed aspettare l'arrivo del cibo. Così come si aspettava l'uccello cominciò a ripetere il comportamento che, in modo del tutto casuale, stava facendo prima che arrivasse il cibo. Sottoponendo diversi piccioni allo stesso esperimento, ottenne lo stesso risultato. Questo comportamento non era evidentemente la vera causa dell'evento voluto e infatti non era efficace nella maggioranza delle occasioni. Tuttavia l'animale insisteva nel ripeterlo. Si trattava di un comportamento superstizioso a tutti gli effetti.


Successivamente, due ricercatori dell'Università dell'Oklahoma, hanno studiato a questo proposito dei mammiferi come noi: i ratti. Anche in questo caso gli animali furono messi in una gabbia con un dispensatore di cibo a tempo ma questa volta i ricercatori osservarono che nella maggioranza dei ratti non emersero comportamenti apparentemente legati alla somministrazione di cibo. Questo esperimento indicava di conseguenza che i ratti non si autoingannavano, imparando una falsa associazione tra un loro comportamento e l'arrivo del cibo. I ricercatori, stimolati da questo risultato, si chiesero che cosa potesse avere di particolare il cervello di un mammifero tale da rendere i ratti immuni dalle superstizioni. La loro attenzione cadde su un'area cerebrale particolare che viene chiamata "ippocampo". Secondo molte ricerche, questa struttura risulta coinvolta nei processi di apprendimento e memoria e potrebbe essere determinante nel cogliere le vere relazioni di causa-effetto. Per verificare questa ipotesi, i due ricercatori decisero di sottoporre al test fatto da Skinner sui piccioni, dei ratti in cui l'ippocampo era stato inattivato attraverso degli elettrodi. Tutti gli animali così trattati iniziarono a ripetere dei comportamenti che erano associati solo temporalmente alla somministrazione del cibo. 

Si arrivò alla conclusione che l'evoluzione avesse fornito il cervello dei mammiferi di una sorta di protezione dalla superstizione.

mercoledì 13 maggio 2020

LA FORTUNA AI LIMITI DELLO SVILUPPO

STEP #15


Il concetto di fortuna non può essere legato dal concetto più ambio ed astratto della superstizione. Infatti la superstizione è una credenza di natura irrazionale che può influire sul pensiero e sulla vita umana. Ormai quasi tutti, seppur in maniere e modalità diverse, crediamo alla superstizione. Basti pensare al toccare ferro o il toccarsi quando viene predetto l'esito favorevole di un evento futuro e tutti l'abbiamo fatto almeno una volta. Però l'essere razionali scatena all'interno del nostro cervello un meccanismo che porta ad influenzare atti e pensieri futuri. Perchè nella realtà, ed è scientificamente provato, questa azione non condiziona nulla bensì la vita continua con il suo naturale corso degli eventi. Di conseguenza la relazione tra superstizione ed evento atteso è del tutto casuale. 

In generale, la superstizione in sé, non è negativa. È semplicemente un insieme di credenze che popolano la nostra mente. Tuttavia, può diventare un problema se raggiunge determinati livelli:
  • Dipendere da un oggetto o un amuleto al punto da non sentirsi al sicuro senza di esso.
  • Credere fermamente in discipline o metodi poco affidabili. Come l’astrologia.
  • Far dipendere il proprio rendimento personale dall’esecuzione o meno di alcuni rituali.
Ma cosa comporterebbe l'essere troppo superstiziosi?
Mi sono posta questa domanda in quanto considero l'eccesso di superstizione un limite dello sviluppo.

La risposta a questa domanda è assai semplice, essa comporterebbe un aumento significativo dei livelli di ansia e di stress, inoltre provocherebbe una riduzione della fiducia in se stessi.

Disturbi d’ansia potrebbero causare: depressione, disturbi bipolari, ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività), patologie respiratorie, cardiache e gastrointestinali, artrite e ipertensione.

Lo stress potrebbe provocare: dermatite, orticaria, ptiriasi, acne, mal di stomaco, ulcera, colite, alopecia, nevralgia, attacchi epilettici, vertigini 

Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/tag/ansia/

Quindi in conclusione determinerebbe patologie assai gravi a discapito dell'individuo.

venerdì 8 maggio 2020

FATTO DI CRONACA

STEP #14

Anche negli avvenimenti di cronaca è possibile ritrovare la tematica della fortuna.
Le notizie a riguardo sono solitamente positive e concernono solitamente salvataggi fortuiti oppure vincite al gioco d'azzardo.
Qui sotto vengono riportati due esempi di questi eventi di cronaca.


Queste notizie sono quelle che vorremmo sentire tutti i giorni, evitando miracolosamente la tragedia.
La fortuna in questo caso è da ricercarsi nella prontezza dell'uomo nel prendere il bambino e nella reazione avvenuta così prontamente.



Questo è un altro tipo di cronaca in cui la fortuna è legata alla vincita di un ingente montepremi alla lotteria che potremmo definirlo il vedo e proprio gioco della fortuna.

giovedì 7 maggio 2020

19 FORTUNA





19 Fortuna è uno dei più grandi asteroidi della fascia principale. Ha una superficie scura e una composizione di carbonati primitivi simile.
Fortuna fu scoperto da John Russell Hind il 22 agosto 1852 grazie al telescopio da 7 pollici dell'osservatorio privato di George Bishop al Regents Park di Londra, Regno Unito. Venne battezzato così in onore di Fortuna, la dea Romana del caso e del destino.
Il Telescopio spaziale Hubble ha osservato Fortuna nel 1993, risolvendo un diametro apparente di 0.20 arcosecondi; la sua forma è pressoché sferica. Sono stati cercati dei satelliti naturali dell'asteroide, ma senza successo.

mercoledì 6 maggio 2020

LA SCIENZA DELLA FORTUNA

STEP #13

Il concetto di fortuna interagisce con l'ambito ingegneristico della matematica in modo particolare il settore dedicato al calcolo della probabilità.
Questa interazione avviene soprattutto nei giochi d'azzardo, oppure giocando in borsa.
Il calcolo della probabilità ha cercato di spigare attraverso formule matematiche quegli eventi che sono attribuibili alla fortuna o più in generale al caso.





"La teoria della probabilità non è in fondo che buon senso ridotto a calcolo; essa permette di valutare con esattezza ciò che le menti illuminate sentono per una specie di istinto senza rendersene conto... E' notevole come tale scienza, che è cominciata con gli studi dei giochi d'azzardo, si sia elevata ai più importanti oggetti delle conoscenze umane".  
Pascal 

La probabilità è un ramo della matematica che calcola il verificarsi di certi eventi presi in esame

La Probabilità indica la facilità con cui si verifica un evento aleatorio.
In matematica la probabilità P di un evento aleatorio E si indica con P(E).
Nel caso di roulette non truccata in cui tutti gli eventi sono ugualmente possibili, la probabilità si calcola:


La somma delle probabilità di tutti gli eventi disgiunti è unitaria.
Ad esempio la probabilità che esca il numero 5 è uguale alla probabilità che esca qualsiasi altro numero giocano alla roulette avente zero e doppio zero, ovvero con 37 numeri interi, è del 2.7%.
Se sommiamo le probabilità di uscita di tutti i numeri otteniamo proprio 1.




EVENTI INCOMPATIBILI:


Quando il verificarsi di un evento non esclude un altro evento.




Esempio: Probabilità che esca la terzina 1-2-3 oppure il numero 14. Sono eventi incompatibili perchè non si possono verificare contemporaneamente.
P(A) = probabilità che esca la terzina 1-2-3 = 3/37
P(B) = probabilità che esca il numero 14 = 1/37



EVENTI COMPATIBILI 


Quando il verificarsi di un evento esclude un altro evento. 



Esempio: Probabilità che esca la terzia 1-2-3 o una colonna. Gli eventi sono compatibili perchè possono verificarsi contemporaneamente.
P(A) = probabilità che esca la terzina 1-2-3 = 3/37
P(B) = probabilità che esca una colonna = 12/37



EVENTI INDIPENDENTI

Il verificarsi di un evento non modifica la probabilità di verifica di altri eventi.



Ad esempio la probabilità che esca prima il numero 8 e poi il numero 36 è 1/37 * 1/37 = 0.07%


EVENTI DIPENDENTI

Il verificarsi di un evento modifica la probabilità di verifica di altri eventi.




LEGGE DEI GRANDI NUMERI

Data una successione di variabili aleatorie X1, X2, ..., Xn indipendenti ed ugualmente distribuite con media μ, definita la media calcolata come



allora la media calcolata (media campionaria) converge quasi certamente alla media comune.


 





Per saperne di più:


sabato 2 maggio 2020

LA FORTUNA NEL PENSIERO FILOSOFICO MEDIOEVALE E MODERNO

STEP  #12

Il concetto di fortuna e prima ancora il latinismo fortunam (sorte), sono da sempre stati termine molto importanti dal punto di vista filosofico, infatti essi prendono parte a pensieri differenti nel corso delle diverse epoche.
 

FILOSOFIA MEDIOEVALE:

ARISTOTELE:


«noi osserviamo che nel cielo nulla avviene a caso, mentre nelle cose che ... non avvengono fortuitamente, molte ne capitano accidentalmente per fortuna: eppure, evidentemente, si sarebbe dovuto riscontrare appunto il contrario» 
Fisica, II.

«nessun essere privo di anima, nessuna bestia, nessun fanciullino fa nulla per fortuna, perché non ha la facoltà della scelta; e per costoro non c’è né prosperità (eutychía) né sfortuna (atychía), a meno che non si voglia parlare per similitudine, come diceva Protarco: che son fortunate le pietre da cui si cavano gli altari, perché sono venerate, mentre le loro consorelle vengono calpestate!»
Fisica, II.

«alcune cose avvengono sempre allo stesso modo [secondo necessità] e altre per lo più [secondo uniformità], è chiaro che di nessuno di questi due gruppi di cose, ossia né di ciò che avviene per necessità e sempre, né di ciò che avviene per lo più, si può affermare che siano causa la fortuna o il fortuito. Ma poiché, oltre a questi, si verificano anche altri accadimenti e tutti dicono che essi sono fortuiti, è ovvio che la fortuna e il caso sono pur qualche cosa: difatti, noi sappiamo che le cose di tal genere sono per fortuna, e che tali cose fortuite sono appunto di tal genere»
Fisica.

«Poiché molte cose avvengono per caso e differiscono per grandezza e piccolezza, i piccoli avvenimenti, sia quelli felici sia quelli disgraziati, è chiaro che non hanno gran peso per la vita, mentre quelli grandi e numerosi, se sono favorevoli, renderanno la vita più felice (giacché per loro natura ne costituiscono un ornamento, ed il fruirne è cosa bella e di valore); se invece sono avversi angustiano e distruggono la beatitudine, giacché portano con sé sofferenze ed ostacolano molte attività. Tuttavia anche in questi riluce la nobiltà, quando si sopportino di buon animo molte e grandi disgrazie, non già per insensibilità, ma perché si è generosi e magnanimi. »
Etica Nicomachea.


EPICURO:



«Questo genere d'uomo sa anche che è vana opinione credere il fato padrone di tutto, come fanno alcuni, perché le cose accadono o per necessità, o per arbitrio della fortuna, o per arbitrio nostro. La necessità è irresponsabile, la fortuna instabile, invece il nostro arbitrio è libero, per questo può meritarsi biasimo o lode. Piuttosto che essere schiavi del destino dei fisici, era meglio allora credere ai racconti degli dei, che almeno offrono la speranza di placarli con le preghiere, invece dell'atroce, inflessibile necessità. La fortuna per il saggio non è una divinità come per la massa ‐ la divinità non fa nulla a caso ‐ e neppure qualcosa priva di consistenza. Non crede che essa dia agli uomini alcun bene o male determinante per la vita felice, ma sa che può offrire l'avvio a grandi beni o mali. Però è meglio essere senza fortuna ma saggi che fortunati e stolti, e nella pratica è preferibile che un bel progetto non vada in porto piuttosto che abbia successo un progetto dissennato. Medita giorno e notte tutte queste cose e altre congeneri, con te stesso e con chi ti è simile, e mai sarai preda dell'ansia. Vivrai invece come un dio fra gli uomini. Non sembra più nemmeno mortale l'uomo che vive fra beni immortali. »
Epicuro, Lettera a Meneceo.



FILOSOFIA MODERNA:

FREUD:


«Due sono le differenze fra me e il superstizioso: in primo luogo egli proietta all’esterno una motivazione che io cerco nell’intimo; in secondo luogo egli interpreta il caso per mezzo di un accadimento e io invece lo faccio risalire ad un pensiero. Ma quel che per lui è occulto corrisponde a ciò che per me è inconscio.»
Psicopatologia della vita quotidiana.

SPINOZA:



«Fra i tanti vantaggi offerti dalla natura i ricercatori hanno dovuto trovare non poche cose svantaggiose, quali tempeste, terremoti, malattie eccetera: e hanno stabilito che questo si verifica perché gli Dei sono irati a causa di offese recate loro dagli umani o di scorrettezze commesse nel culto; e sebbene l’esperienza quotidiana affermi a gran voce e mostri con infiniti esempi che fortune e sfortune toccano nella stessa maniera e indistintamente ai pii e agli empi, quei ricercatori non hanno dimesso il pregiudizio ormai inveterato, giudicando che porre quella incomprensibile uniformità fra le altre cose ignote, delle quali non si conosce il perché, e conservare così la loro presente e innata condizione di ignoranza, sia più facile che demolire tutte quelle loro costruzioni e concepirne un’altra, nuova: e su una tale base hanno decretato, come cosa certa, che le risoluzioni degli Dei superano di gran lunga il comprendonio umano
Etica

«Questa dottrina c’insegna come dobbiamo comportarci riguardo alle cose fortuite ossia estranee al nostro potere, cioè riguardo alle cose che non dipendono dalla nostra natura e dalle sue facoltà: appunto, aspettare e vivere senza alcun patema d’animo le manifestazioni della "fortuna" e della "sfortuna": cosa del tutto ragionevole, poiché tutti gli eventi procedono dall’eterna determinazione di Dio con la stessa necessità con cui dalla natura del triangolo procede che la somma dei suoi tre angoli interni equivalga a due angoli retti.»
Etica


Inoltre nel pensiero moderno sono importanti anche le teorie di Leibniz e Bossuet i quali sostengono che se l'uomo crede che ci siano avvenimenti che si producono per caso questo è dovuto alla contingenza della ragione umana incapace di elevarsi alla necessità del sapere divino che ha tutto organizzato ab aeterno in un'armonia prestabilita del cosmo e della storia.



Per saperne di più:

mercoledì 22 aprile 2020

LA FORTUNA DI VIVERE IN ITALIA AI TEMPI DEL COVID-19

STEP #11

Questa pandemia credo ci abbia fatto capire che siamo tutti figli ed abitanti dello stesso Pianeta, senza distinzioni di razza,  colore della pelle, lingua parlata, nazionalità, regione e ricchezza.
Il Covid-19 sta colpendo tutte le nazioni e le persone indistintamente.

È difficile ritrovare il termine "fortuna" all'interno della pandemia mondiale causata dal Covid-19. Questo perchè il termine "fortuna" oggigiorno ha una concezione prettamente positiva ed è davvero difficoltoso trovare lati positivi all'interno dello scenario che ha come protagonista il nuovo "demone", come lo ha definito Xi Jinping, che fino ad ora ha causato migliaia di morti e sta mettendo a dura prova l'economia di svariati Paesi.




Orai più che mai dobbiamo ritenerci davvero fortunati di vivere in Italia e di possedere un servizio sanitario pubblico.
Nonostante le difficoltà economiche e le difficoltà riportate dal virus stesso, ritengo che lo stiamo affrontando e combattendo nel miglior modo possibile, non lasciando indietro nessuno.
L’esempio sono gli sforzi della Farnesina per recuperare i nostri concittadini in difficoltà nelle zone rosse fuori dall’Italia. Come per esempio Niccolò, il ragazzo di 17 anni che si trovava a Wuhan con la febbre, risultato negativo a 4 tamponi, prelevato con un aereo militare con tanto di barella in
bio-contenimento. Alcuni impiegati di una ditta italiana sono stati aiutati a tornare a casa e hanno raccontato di come alcuni loro colleghi americani non siano potuti rientrare perché non potevano permettersi un biglietto aereo.
Un aspetto da sottolineare è il fatto che negli USA il noto tampone per la diagnostica costa intorno ai 3200 dollari circa, come in Italia ovviamente, solo che in Italia interviene lo Stato, mentre negli Stati Uniti è il cittadino oppure l’assicurazione privata, che deve incaricarsi di questa spesa non indifferente.
Un altro confronto possiamo farlo con L'Inghilterra dove inizialmente non vi è stato un lock-down generale in quanto gli inglesi volevano contrastare il virus attraverso l'immunità di gregge. Dopo la prima settimana in cui i contagi sono aumentati esponenzialmente e avendo constatato che l'immunità di gregge non era attuabile contro il Covid-19, in quanto è fattibile solo con virus come il morbillo o la rosolia che si possono contrarre solo una volta nella vita (in quanto il sistema immunitario è dotato di un meccanismo che non consente all'agente infettivo di scatenare una seconda volta la malattia). Successivamente a queste considerazioni il primo ministro Boris Johnson ha deciso di ricorrere anche lui al lock-down forzato, scatenando confusione e panico tra i cittadini.


Video discorso Boris Johnson
Discorso di Boris Johnson agli inglesi

La differenza sostanziale è stata nell’approccio culturale verso la salute per questo dobbiamo ritenerci fortunati di essere cittadini italiani.


Navigando sulla rete mi sono imbattuta su questo discorso a cura di Oscar Farinetti.
Credo che ora più che mai, in questo periodo storico con una pandemia mondiale in corso, sia il momento giusto per renderci conto della fortuna che abbiamo a vivere in Italia.



Nonostante i discorsi che si possono fare in merito, la fortuna di vivere in Italia si esprime in modo migliore attraverso le immagini.

Venezia
Colosseo, Roma







Costiera amalfitana, Positano
Piazza dei Miracoli, Pisa











Ferrari






Vespa 50 special





CONCLUSIONE BLOG

Arrivati alla fine di questo viaggio all'interno della fortuna non resta che augurarci buona fortuna per l'esame!