Questa risposta è deducibile dopo la lettura del suo saggio "Fattore Fortuna".
Infatti, Wiseman ha condotto diversi esperimenti prima di esporre la propria tesi, ovvero l'uomo è l'artefice della propria fortuna.
Un esempio calzante è riportato da un esperimento: l'autore ha selezionato due persone una "fortunata" ed una "sfortunata". Essi sono stati invitati ad un ristorante, dove era presente un complice che inscenava l'uomo d'affari e dinnanzi alla porta d'ingresso era stata appositamente posizionata una banconota. Il fortunato entrò, notò subito la banconota e si mise a discutere con l'uomo d'affari, invece, la donna sfortunata entrò senza notare la banconota e si sedette al tavolo stando in silenzio. Successivamente vennero intervistati su quanto accaduto e le testimonianze riportate erano completamente differenti, l'uomo raccontò la vicenda con felicità dicendo di aver trascorso una piacevole giornata, mentre la una versione dei fatti della donna era completamente diversa, infatti disse di aver trascorso una giornata tranquilla, nonostante avessero vissuto la medesima vicenda.
Quindi, dopo diversi esperimenti, Wiseman si trovò in accordo con la locuzione latina: " Faber est suae quisque fortunae", (l'uomo è l'artefice del proprio destino/fortuna)
Infine, ha stilato 4 principi secondo i quali l'uomo genera la propria fortuna, essi devono saper:
· cercare e crearsi occasioni favorevoli;
· seguire il proprio istinto;
· essere ottimisti;
· trasformare la sfortuna in fortuna (vedere il bicchiere mezzo pieno).
Per saperne di più:
Locuzione "Faber est suae quisque fortunae" Wikipedia
Infatti, Wiseman ha condotto diversi esperimenti prima di esporre la propria tesi, ovvero l'uomo è l'artefice della propria fortuna.
Un esempio calzante è riportato da un esperimento: l'autore ha selezionato due persone una "fortunata" ed una "sfortunata". Essi sono stati invitati ad un ristorante, dove era presente un complice che inscenava l'uomo d'affari e dinnanzi alla porta d'ingresso era stata appositamente posizionata una banconota. Il fortunato entrò, notò subito la banconota e si mise a discutere con l'uomo d'affari, invece, la donna sfortunata entrò senza notare la banconota e si sedette al tavolo stando in silenzio. Successivamente vennero intervistati su quanto accaduto e le testimonianze riportate erano completamente differenti, l'uomo raccontò la vicenda con felicità dicendo di aver trascorso una piacevole giornata, mentre la una versione dei fatti della donna era completamente diversa, infatti disse di aver trascorso una giornata tranquilla, nonostante avessero vissuto la medesima vicenda.
Quindi, dopo diversi esperimenti, Wiseman si trovò in accordo con la locuzione latina: " Faber est suae quisque fortunae", (l'uomo è l'artefice del proprio destino/fortuna)
Infine, ha stilato 4 principi secondo i quali l'uomo genera la propria fortuna, essi devono saper:
· cercare e crearsi occasioni favorevoli;
· seguire il proprio istinto;
· essere ottimisti;
· trasformare la sfortuna in fortuna (vedere il bicchiere mezzo pieno).
Foto del libro "Fattore Fortuna" |
Locuzione "Faber est suae quisque fortunae" Wikipedia
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