martedì 31 marzo 2020

venerdì 27 marzo 2020

PENSARE PER IMMAGINI INTERPRETAZIONE PERSONALE

“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.”

Socrate

Immagine tratta dal blog del professor Vittorio Marchis, post

“La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti per l'occhio, li ingrandisce per il pensiero.” 
Schopenhauer

Osservando attentamente quest'immagine sono arrivata ad una interpretazione del tutto personale.
Credo che in questo disegno si concepisca l'essenzialità e la centralità del pensiero nella vita umana.
Qualsiasi azione deriva da un pensiero precedentemente realizzato.
Quest'immagine si focalizza su tre step per arrivare a costruire una statua.
I tre step rispecchiano i pensieri avvenuti da persone diverse in epoche diverse, in primo piano abbiamo il pensiero di costruire un oggetto comunemente chiamato martello utilizzabile per svariate azioni, in secondo piano sulla destra il pensiero di chi ha sviluppato l'idea dell'utilizzo dei chiodi e infine l'idea di realizzare una statua.
La statua può così essere realizzata basandosi sulle idee e sugli oggetti prevalentemente sviluppati.
Così come questi oggetti possono creala allo stesso modo possono distruggerla, come si può notare dalla mancanza degli arti superiori.
In conclusione possiamo affermare che il pensiero sta alla base di qualsiasi azione e ogni pensiero è l'insieme di molti pensieri precedenti e un pensiero può essere positivo se porta alla creazione oppure negativo se porta alla distruzione.



mercoledì 25 marzo 2020

STORIOGRAFIA

STEP #02  


Il concetto di fortuna così come lo conosciamo noi oggi ha subito un processo di astrazione, infatti nell’antichità non si parlava di fortuna bensì della dea Fortuna, vi era quindi una vera e propria personificazione del termine. Grazie a queste diverse concezioni, nelle diverse epoche, possiamo tracciare una vera e propria storia attraverso l’arte e la letteratura.

La prima apparizione del termine fortuna risale probabilmente al XII secolo e, come detto in precedenza, era il nome di una divinità.
Fortuna possedeva un carattere doppio, ma sempre positivo: uno intraprendente, cioè che aiutava a far andare bene le imprese e l’altro erotico.
Di questa dea ci sono pervenute diverse rappresentazioni.

Taddeo Kuntze, "Fortune", 1754

Nella maggior parte di esse, la dea Fortuna viene rappresentata con l’immagine di una giovane donna la quale si poggia sopra ad una sfera, immagine allegoricamente per indicare l’instabilità e la causalità degli eventi, inoltre è rappresentata bendata in quanto le sue scelte sono dettata puramente dal caso.
Un altro tipo di immagine iconografica in cui appare la dea è la ruota della fortuna.


Miniatura dal "Libro di Troia", john Lydgate, 1457

Questa rappresentazione possiamo definirla come un’evoluzione di quella precedente, in quanto sono molto simili e differiscono solo per la posizione della divinità, la quale non si erge più sopra ad una sfera, bensì è seduta sulla sommità di una ruota.

Oltre ad essere protagonista di diverse opere artistiche alla divinità vennero anche dedicati diversi templi per la sua adorazione e il suo culto. Ad esempio: Templum fortunae publicae in colle quirinali, Templum fortunae publicae citerior in colle e Fortuna primigenia in colle.

Tempio dedicato al culto della Fortuna Primigenia, Roma


Dopo questo primo periodo di venerazione e culto della dea Fortuna intesa come essere reale si passa, come si evince dalla letteratura a concepire la fortuna come una forza soprannaturale, essere inanimato.

Diversi sono gli esempi che possiamo trarre dalla letteratura italiana.

Dante nel canto VII dell’Inferno, immagina la fortuna come un’intelligenza celeste, uno spirito angelico, incaricato dalla Provvidenza di distribuire tra gl'individui e i popoli i beni esterni e di trasferirli secondo i disegni imperscrutabili di Dio.


Inferno, canto VII, righi 67-84



Boccaccio tratta del tema della Fortuna diverse volte all'interno del suo manoscritto "Decameron". Una delle novelle in cui si tratta il tema della fortuna è Landolfo Rufolo. La fortuna viene definita come una forza oscura a metà tra vicissitudine e necessità.





Nella novella di Landolfo tutto comincia con un caso sfortunato, determinato da una circostanza esterna e quindi non direttamente imputabile al protagonista, sebbene non del tutto indipendente dalle sue scelte: egli infatti prende una decisione che si rivelerà rovinosa, recandosi a vendere le proprie mercanzie sull’isola di Cipro. Alla responsabilità di Landolfo compete invece la scelta di farsi corsaro per recuperare le ricchezze perdute nel commercio, andando incontro ai pericoli che lo porteranno al naufragio. A questo punto, però, si verifica quell’imprevedibile intervento della Fortuna che determina, nel cuore di questa novella come in tutte quelle di genere simile, una virata decisa dell’azione: intervento che si concretizza nell’insistente forza con cui il mare e il vento spingono verso Landolfo la cassa, l’oggetto simbolico cui è interamente legato il corso degli eventi da questo momento in poi, fino alla conclusione. 











Macchiavelli nel capitolo XXV del Principe paragona la Fortuna ad un fiume in piena, il quale necessita dell’uomo per fare in modo che il suo corso non degeneri. Similmente, l’uomo può controllare il suo destino, evitando che la Fortuna prevalga sulla sua virtù.
 
Il Principe capitolo XXV




Fino ad arrivare ai giorni nostri dove la fortuna non è più concepita come una dea o una forza soprannaturale bensì vi è un’astrazione totale del termine.
Poche sono le persone che tutt’ora credono alla fortuna o alla sfortuna, solo i superstiziosi.
Ma è un concetto di fortuna molto lontano da queste interpretazioni, in quando non si pensa più che vi sia un essere, animato o non, a regolare la vita degli uomini bensì si attribuisce a diversi oggetti comuni l'accezione di portare fortuna.
La concezione negativa del termine, ovvero la sfortuna, è molto utilizzata per giustificare e trovare un colpevole per un insuccesso o per un evento negativo.


Per saperne di più:

domenica 22 marzo 2020

TRADUZIONI DEL TERMINE

STEP #01BIS 

Il termine fortuna, ovviamente, presenta una traduzione in tutte le lingue del mondo, inizialmente ci focalizzeremo su quelle più conosciute e parlate oggigiorno, cercando di fornire anche una breve etimologia, in seguito invece, le tradurremo nelle restanti lingue.


In inglese il termine fortuna trova molte traduzioni a seconda del significato a cui ci si riferisce. Luck (fortuna, sorte), fortune (ricchezza, patrimonio), chance (sorte, caso, possibilità), success (successo, riuscita), fate-destiny (sorte). Il termine luck non compare nell’inglese antico. Probabilmente il termine deriva dalla lingua olandese luc, diminutivo di gheluc (felicità, buona fortuna) una parola di origine sconosciuta. 




In francese il termine fortuna viene tradotto con il termine chance, dal latino cadentia, participio presente neutro del verbo cadere (cadere) in questo caso caduta dei dadi.





 




In tedesco il termine fortuna viene tradotto con la parola glück. Anche questo termine deriva dal termine gheluc.




                                        

In spagnolo la traduzione di  fortuna è suerte. Deriva dal latino sortem che a sua volta deriva dal verbo serere annodare, legare insieme. I latini utilizzavano questo termine per esprimere delle tavolette di legno che venivano allineate (legate insieme) per il sorteggio.








In cinese il termine fortuna è tradotto con i simboli 運氣 (Yùnqì). Viene anche usato l’ideogramma (fù).








ARABO:   حظ

PORTOGHESE: Sorte

BASCO:   Zorte

SERBO:   Cрећа

GIAPPONESE:   幸運 

ALBANESE:   Fat

RUMENO:   Noroc

RUSSO:   везение

OLANDESE:   Geluk

IRLANDESE:   Àdh

COREANO:   운

GRECO:   τυχη

POLACCO:   Szczęście

AFRIKAANS:   Sterkte

ARMENO:   բախտ


Per le varie traduzioni mi sono affidata a diversi vocabolari online:

sabato 21 marzo 2020

DEFINIZIONE ED ETIMOLOGIA

STEP #01  





DEFINIZIONE:
Come possiamo apprendere dal dizionario lo Zingarelli e dall’enciclopedia Treccani i significati della parola fortuna sono molteplici e spaziano in più campi semantici.
  • Il primo significato che troviamo deriva dall’omonima dea, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini ai quali distribuisce ciecamente felicità, benessere e ricchezza oppure infelicità e sventura, infatti, la fortuna viene identificata come destino o sorte alterna che non dipende dalla volontà degli uomini. 
  • Nel secondo significato troviamo una concezione del termine più astratta: la sorte intesa soggettivamente, in quanto si possa mostrare benigna o maligna mandando agli uomini quanto può determinare la loro felicità o infelicità, la sorte intesa oggettivamente, come vicenda, come alterna possibilità di condizioni buone e cattive, favorevoli e avverse.
  • Il terzo significato che troviamo presenta un’accezione prettamente positiva in quanto la fortuna viene vista come sorte favorevole o destino propizio.
  • Il quarto significato cambia nettamente il campo semantico, infatti, la fortuna può anche essere intesa come la ricchezza, il patrimonio o gli averi dell’uomo.
  • Il quinto significato presenta un’accezione prettamente negativa infatti sotto questo punto di vista viene intesa come sorte cattiva, condizione disgraziata o disavventura.  
  • Il sesto significato concepisce la fortuna come una burrasca, una tempesta sul mare.
  • Il settimo significato risale al diciassettesimo e diciottesimo secolo dove si usava il termine “soldato di fortuna” per indicare un uomo d’arme che dai gradi inferiori della milizia, era salito, per i propri meriti, ai gradi più alti.
  • L’ottavo, ed ultimo significato, riguarda il nome popolare di un miriapode (Scutigera coleoptrata) che si trova nelle abitazioni.

Infine possiamo affermare che, la fortuna, sotto un punto di vista prettamente filosofico, è una specificazione del caso e, precisamente, è il caso, in quanto reca agli uomini qualche vantaggio o qualche danno. Identificabile con la Tyche, col fato, con la Provvidenza, con il destino, quindi, a seconda delle epoche, delle concezioni essa assume varie sfaccettature e significati.

La prima persona a definire la fortuna fu Noah Webster. Il lessicografo la definì "una forza senza scopo, imprevedibile e incontrollabile che plasma gli eventi in maniera favorevole per un individuo, un gruppo o una causa".


SINONIMI E CONTRARI:
Sinonimi: sorte, destino, caso, fato, buona sorte, ricchezza, patrimonio.
Contrari: sfortuna, cattiva sorte, iella, fiasco, insuccesso.


ETIMOLOGIA:

Fortuna dal latino fors, fortis (sorte) che deriva dalla stessa radice di fèrre (portare, produrre), vale a dire ciò che porta il caso. Il suffisso -una sembra che derivi dal suffisso participiale greco menos.


Per saperne di più:

venerdì 20 marzo 2020

L'ESSENZA DELLA FORTUNA


Carta "Fortuna" nel gioco dei Tarocchi

"Fortuna brings in some boats that are not steered."
-William Shakespeare



"E' il marchio dell'uomo inesperto non credere nella fortuna. "
Quadrifoglio, simbolo della fortuna
nella concezione popolare
-Joseph Conrad




"Un grammo di fortuna vale più di una libbra d'oro"
-proverbio Yiddish     



"Fortuna vitrea est; tum cum splendet, frangitur"
-Publilio Siro



"Audentes fortuna iuvat"
-Virgilio


CONCLUSIONE BLOG

Arrivati alla fine di questo viaggio all'interno della fortuna non resta che augurarci buona fortuna per l'esame!