mercoledì 22 aprile 2020

LA FORTUNA DI VIVERE IN ITALIA AI TEMPI DEL COVID-19

STEP #11

Questa pandemia credo ci abbia fatto capire che siamo tutti figli ed abitanti dello stesso Pianeta, senza distinzioni di razza,  colore della pelle, lingua parlata, nazionalità, regione e ricchezza.
Il Covid-19 sta colpendo tutte le nazioni e le persone indistintamente.

È difficile ritrovare il termine "fortuna" all'interno della pandemia mondiale causata dal Covid-19. Questo perchè il termine "fortuna" oggigiorno ha una concezione prettamente positiva ed è davvero difficoltoso trovare lati positivi all'interno dello scenario che ha come protagonista il nuovo "demone", come lo ha definito Xi Jinping, che fino ad ora ha causato migliaia di morti e sta mettendo a dura prova l'economia di svariati Paesi.




Orai più che mai dobbiamo ritenerci davvero fortunati di vivere in Italia e di possedere un servizio sanitario pubblico.
Nonostante le difficoltà economiche e le difficoltà riportate dal virus stesso, ritengo che lo stiamo affrontando e combattendo nel miglior modo possibile, non lasciando indietro nessuno.
L’esempio sono gli sforzi della Farnesina per recuperare i nostri concittadini in difficoltà nelle zone rosse fuori dall’Italia. Come per esempio Niccolò, il ragazzo di 17 anni che si trovava a Wuhan con la febbre, risultato negativo a 4 tamponi, prelevato con un aereo militare con tanto di barella in
bio-contenimento. Alcuni impiegati di una ditta italiana sono stati aiutati a tornare a casa e hanno raccontato di come alcuni loro colleghi americani non siano potuti rientrare perché non potevano permettersi un biglietto aereo.
Un aspetto da sottolineare è il fatto che negli USA il noto tampone per la diagnostica costa intorno ai 3200 dollari circa, come in Italia ovviamente, solo che in Italia interviene lo Stato, mentre negli Stati Uniti è il cittadino oppure l’assicurazione privata, che deve incaricarsi di questa spesa non indifferente.
Un altro confronto possiamo farlo con L'Inghilterra dove inizialmente non vi è stato un lock-down generale in quanto gli inglesi volevano contrastare il virus attraverso l'immunità di gregge. Dopo la prima settimana in cui i contagi sono aumentati esponenzialmente e avendo constatato che l'immunità di gregge non era attuabile contro il Covid-19, in quanto è fattibile solo con virus come il morbillo o la rosolia che si possono contrarre solo una volta nella vita (in quanto il sistema immunitario è dotato di un meccanismo che non consente all'agente infettivo di scatenare una seconda volta la malattia). Successivamente a queste considerazioni il primo ministro Boris Johnson ha deciso di ricorrere anche lui al lock-down forzato, scatenando confusione e panico tra i cittadini.


Video discorso Boris Johnson
Discorso di Boris Johnson agli inglesi

La differenza sostanziale è stata nell’approccio culturale verso la salute per questo dobbiamo ritenerci fortunati di essere cittadini italiani.


Navigando sulla rete mi sono imbattuta su questo discorso a cura di Oscar Farinetti.
Credo che ora più che mai, in questo periodo storico con una pandemia mondiale in corso, sia il momento giusto per renderci conto della fortuna che abbiamo a vivere in Italia.



Nonostante i discorsi che si possono fare in merito, la fortuna di vivere in Italia si esprime in modo migliore attraverso le immagini.

Venezia
Colosseo, Roma







Costiera amalfitana, Positano
Piazza dei Miracoli, Pisa











Ferrari






Vespa 50 special





lunedì 20 aprile 2020

SPORT

È lecito domandarsi se e come la fortuna prende parte nello sport.

Io credo la fortuna sia un fattore determinante anche sotto il punto di vista sportivo.
Soprattutto ad alti livelli, o in condizioni in cui gli avversari si equivalgono, la dea bendata può decidere il punto e di conseguenza il match, la partita, l’incontro. Qualunque gara sportiva.
Un classico esempio potrebbe essere il rigore in una partita di calcio quando il pallone colpisce il palo o la traversa e rimbalza all'interno o all'esterno dell'area della porta avversaria per pochi centimetri o addirittura per millimetri
Ovviamente è legata anche alla bravura ed alla capacità dei rispettivi giocatori. Come dici la celebre frase "Audentes Fortuna iuvat"
Per capire meglio questo concetto possiamo basarci su un esempio.




Olimpiadi di Rio 2016, 19 agosto semifinale di pallavolo maschile a sfidarsi sono la nazionale italiana e quella americana.
Siamo al quarto set, dopo i primi tre set gli stati uniti sono avanti 2 set a 1.
Sul punteggio di 23 a 22 per l'Italia, si appresta a battere Ivan Zaytsev, attaccante dal braccio d'oro.
Si lancia la palla e batte alla velocità di 122 km/h, la palla dai giudici di linea e dagli arbitri viene subito giudicata out(fuori), ma il videocheck smentisce: la palla ha toccato la linea di fondo campo! 
Un tocco millimetrico che l'occhio umano non sarebbe stato in grado di vedere.
Non siamo di fronte ad un vero e proprio esempio di fortuna nello sport?
Senza nulla da togliere al fenomeno Zaytsev.


Per chi se lo stesse domandando incuriosito l'Italia è riuscita a vincere il quarto set e si è anche aggiudicata il quinto vincendo la semifinale e aggiudicandosi un pass per la finale.
L'Italia alle olimpiadi di Rio 2016 è riuscita a portarsi a casa un'importantissima medaglia d'argento.




Ho riportato questo esempio in quanto sono una vera appassionata di pallavolo, ma gli esempi sono molteplici in tutti gli sport e ne citerò alcuni tra i più importanti:
  • Europei di calcio del 1992 svoltisi in Svezia, la Danimarca partecipa al torneo come nazionale ripescata in quanto non era riuscita a qualificarsi e sarà proprio la Danimarca ad aggiudicarsi la competizione e ad alzare la coppa.
  • Mondiale di ciclismo 1988 i primi due ciclisti cadono e Maurizio Fondriest si aggiudica la competizione.
  • Canadian Open 2009, competizione di golf, Leif Olson va in buca al primo colpo grazie ad una pallina precedentemente tirata da un suo compagno di gioco.




sabato 18 aprile 2020

CASO O FORTUNA

È difficile distinguere concettualmente queste due parole, infatti tutt'ora vengono considerate una sinonimo dell'altra.
Etimologicamente le parole derivano da verbi latini differenti ma sostanzialmente molto simili. Fortuna deriva dal verbo ferre (portare) e caso deriva dal verbo cadere (cadere, accadere), entrambi i verbi esprimono movimento e di conseguenza un'azione, una prima differenza possiamo notarla dal fatto che il primo verbo è transitivo ovvero estende l'azione su un complemento oggetto, mentre il secondo verbo è intransitivo ovvero l'azione si esaurisce completamente nel soggetto.

Per capire meglio tale differenza sotto un punto di vista puramente concettuale è allora utile basarsi sulla filosofia ed in particolar modo sul pensiero aristotelico. Infatti Aristotele sosteneva che ci fosse differenza tra fortuna ed il caso. Egli scrisse:







«Essi differiscono perché il caso ha maggiore estensione. In effetti, tutto ciò che proviene dalla fortuna proviene dal caso, ma non tutto questo proviene dalla fortuna. Ché, la fortuna e ciò che proviene dalla fortuna sono propri di tutto ciò che a cui potrebbero appartenere anche l’ottenere prosperità e, in generale, l’agire. Per questo è pur necessario che la fortuna abbia per dominio le cose che sono oggetto d’azione.»
(Aristotele, Fisica)








La fortuna «è causa accidentale», e differisce dal concetto di caso dal momento che essa si riferisce a fatti pratici, mentre il caso si riferisce sia a questi ma anche agli oggetti inanimati e agli essere privi di capacità cognitiva . «È chiaro, dunque, che la fortuna è una causa accidentale nelle cose che avvengono per scelta in vista di un fine».
A tal proposito Aristotele propose un esempio per meglio spiegare il suo pensiero. Egli immaginò una situazione in cui la fortuna palesemente arridesse ad un individuo, e in cui il fine non è il movente dell’azione ma è semplicemente frutto del potere della dea bendata: un creditore si reca al mercato, e vi si reca non con l’intenzione di incontrare il suo debitore, bensì per i fini più diversi. Ma l’incontro col debitore avviene senza nessuna programmazione, sebbene la volontà di riscuotere la somma fosse inconsciamente presente nel creditore. Tale evento è dunque fortuito. «Se, invece, egli ci fosse andato premeditatamente e per quello scopo, sia che frequentasse quel luogo sempre sia che per lo più egli stesse lì a riscuoter danaro, il fatto non sarebbe accaduto fortuitamente».
Quindi, «La fortuna è una causa accidentale nelle cose che avvengono per scelta in vista di un fine» quindi accade ad esseri dotati di volontà, e tuttavia avviene come effetto accidentale, in quanto non previsto dalle loro volizioni.
Nella Fisica Aristotele precisa che «la fortuna e il fortuito sono propri di quelle cose cui si potrebbe attribuire il successo o, comunque, un pratico risultato. Perciò è anche necessario che la fortuna sia limitata ai fatti pratici , sicché quanti non possono agire, non possono neppure far qualcosa di fortuito».


Busto di Aristotele di Lisippo

venerdì 17 aprile 2020

FORTUNA LIQUIDA

Nel film "Harry Potter e il principe mezzo sangue" durante un esercitazione di Lumacorno professore di pozioni magiche, viene citato un filtro chiamato Felix Felicis comunemente detto fortuna liquida.
La pozione è realizzata mescolando i seguenti ingredienti: acqua di Luna, biancospino, cenere d'Ebano, Iperico, miele di Acacia, piuma di Fenice, radice di Mandragora.
Nel film il filtro della fortuna è di color trasparente mentre nel libro è descritto di colore oro.
L'assunzione di tale pozione fa si che ogni azione compiuta sotto il sue effetto tenderà ad avere successo. Usata in eccesso, però, potrebbe provocare dipendenza ed essere fatalmente tossica.


Come possiamo notare da questo spezzone di film la pozione "Felix Felicis" viene donata come premio a chi riuscirà a fabbricare un eccellente distillato di morte vivente.
Solo Harry Potter riuscirà nell'impresa ed otterrà la fiala contenente la fortuna liquida.


In quest'altro spezzone di film, invece, possiamo vedere l'uso che ne fa il giovane mago della pozione e gli effetti che crea su di lui.


Per saperne di più:

giovedì 16 aprile 2020

CINEMA

STEP #10 

Il tema della fortuna è presente in diverse forme d'arte, precedentemente abbiamo studiato il termine nell'arte nella musica e nella letteratura ora ci soffermeremo nell'arte cinematografica.

Incipit del film "Match point


«Chi disse: "Preferisco avere fortuna che talento", percepì l'essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po' di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde.»



Match Point è un film del 2005 diretto da Woody Allen.

In questo cortometraggio non possiamo dire che il tema della fortuna sia centrale però appare svariate volte in contesti differenti.
La trama del film è sostanzialmente una storia d'amore tra due giovani ragazzi Chloè e Chris, però il loro amore sarà messo a dura prova con l'incontro di Nola da parte di Chris.
Nonostante questo i giovani innamorati riusciranno a sposarsi. Successivamente Nola scoprirà di essere rimasta incinta di Chris. Il ragazzo non sapendo come salvare il proprio matrimonio decide di uccidere l'amante e solo per una serie fortuita di coincidenze riesce a farla franca e a non essere arrestato per il crimine commesso.










Trailler "Baciati dalla sfortuna"




Baciati dalla sfortuna è un film risalente al 2006 e diretto da Donald Petrie

Il film tratta della vita di due giovani ragazzi: Ashley, baciata dalla fortuna e Jake, re della sfortuna.
I ragazzi si incontrano ad un ballo in maschera ed un bacio sarà fatale per i due in quanto, le loro rispettive fortune verranno invertite.
Per Ashley è stata una disgrazia conoscerlo, a causa del fatidico incontro, perderà il lavoro, la casa e la sua vita sarà caratterizzata da una serie di eventi negativi.
Tutt’altra sorte per Jake, gli verrà proposto un nuovo lavoro ben retribuito e gli verrà assegnato un appartamento molto lussuoso, inoltre, la sua vita sarà caratterizzata da una serie eventi positivi.
Ashley cerca disperatamente il ragazzo mascherato per tornare alla vita precedente ma, sfortunatamente o fortunatamente dopo averlo trovato e dopo essersi ripresa la sua fortuna, si innamorerà di lui. 
Quindi dovrà decidere se essere fortunata senza di lui oppure sfortunata con lui, la decisione verterà su due temi l’amore e la fortuna e sarà una scelta assai difficile.


Per saperne di più:


martedì 14 aprile 2020

MUSICA


Il termine fortuna oltre ad essere un termine molto ricercato sotto un punto di vista artistico letterario è anche un termine molto ricorrente nella musica.

"O fortuna" è un testo poetico (step 7) appartenente ai Carmina Burana, Carl Orff ne ha riprodotto una versione musicale.
Questa versione è molto famosa in quanto inserita in svariate colonne sonore di diversi film.






Nel 1992 Jovanotti cantava "Sono un ragazzo fortunato, perchè mi hanno regalato un sogno, sono fortunato perchè non c'è niente che ho bisogno."




Il termine fortuna, inoltre, compare in moltissime altre canzoni:




Per saperne di più:

"O Fortuna" Wikipedia






lunedì 13 aprile 2020

ARTI FIGURATIVE

STEP #09  



TITOLO: Fortune
AUTORE: Taddeo Kuntze
DATA: 1754
DIMENSIONE: 114x163 cm
TECNICA: olio su tela
UBICAZIONE: Museo nazionale di Varsavia
ANALISI DELL'OPERA La Fortuna viene rappresentata bendata per simboleggiare la casualità in quanto le sue scelte e la sua distribuzione sono dettate puramente dal caso, inoltre essa poggia sopra ad una sfera per indicare l'instabilità, ovvero che la fortuna che distribuisce non sarà eterna così come la sfortuna. La Fortuna è rappresentata avvolta da un velo bianco per simboleggiare la sua purezza in quanto essa non si lascerà mai tentare dalle offerte degli uomini. Ai suoi piedi possiamo notare diverse persone che cercano di corrompere la dea e fanno a gara per potersi avvicinare, invece ai lati della scena centrale vi sono due uomini disperati per la fortuna avversa.











TITOLO:  Allegoria della Fortuna
AUTORE: Dosso Dossi
DATA: 1535-1538
DIMENSIONE: 179 x 217 cm
TECNICA: olio su tela
UBICAZIONE: Getty Museum, Los Angeles
ANALISI DELL'OPERA: In quest'opera sono rappresenti un uomo ed una donna, rispettivamente le personificazioni del caso e della fortunaCome possiamo notare la donna indossa un unico calzare, simbolo della casualità del fato, esso può portare anche disgrazie e far mancare elementi necessari. La donna è avvolta da un velo giallo rappresentato come se fosse gonfiato dal vento, rimanda alla vela di una barca e simboleggia l'incostanza infatti le barche a vela riescono a muoversi se muove il vento ma quest'ultimo non è mai costante. La Fortuna regge la cornucopia, simbolo di prosperità ed abbondanza, che essa può distribuire agli uomini in modo del tutto casuale. Essa inoltre è rappresentata seduta sopra ad una sfera simbolo dell'instabilità della fortuna.
Il caso, invece, stringe nella mano destra numerosi biglietti della lotteria, gioco regolato dalla sorte dal quale si possono ottenere anche grandi vincite che vengono rappresentate mediante l'icona del vaso d'oro posto sotto il braccio dell'uomo. Il velo che ricopre l'uomo è di color rosso per simboleggiare la passione sfrenata sia per il gioco sia per la ricchezza.

domenica 12 aprile 2020

PENSARE PER IMMAGINI INTERPRETAZIONI PERSONALI

“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.”

Socrate
Immagine tratta dal blog del professor Vittorio Marchis, post

“È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s'illude di sapere 
e ignora così perfino la sua stessa ignoranza.” 
Socrate


La mia interpretazione di quest'immagine è da ricercarsi nella conoscenza. Essa deve essere intesa come l'atto di cercare l'essenza.
Infatti,  credo che un oggetto così come un essere umano sia dotato di una propria essenza che si può superare solo con la conoscenza, cercando di superare i "gusci esterni".
Questi "gusci esterni" per me rappresentano le prime impressioni per quanto riguarda il genere umano, mentre per quanto concerne gli esseri inanimati rappresentano le interpretazioni sbagliate di esso oppure le conoscenze superficiali.
Secondo me quest'immagine esorta a cercare l'essenza di ogni cosa e non fermarsi alla superficialità delle cose. Solo così l'uomo potrà definirsi conoscente.

Se volessimo interpretare il disegno in modo meno astratto e più realistico, le prime due figure ricordano il video gioco "Pac Man".

sabato 11 aprile 2020

DIALOGHI DI PLATONE

STEP #08   

«Araldo: "Non sarà un demone a scegliere voi, ma sarete voi a scegliere il vostro demone. Chi è stato sorteggiato per primo, per primo scelga la vita alla quale sarà necessariamente congiunto. La virtù non ha padrone, e ognuno ne avrà in misura maggiore o minore a seconda che la onori o la disprezzi. La responsabilità è di chi ha fatto la scelta; la divinità è incolpevole"».
(Platone, Repubblica, capitolo X)


Platone non ha esplicitamente formulato un concetto di fortuna, però, si può rintracciare analizzando attentamente i suoi dialoghi.
Essa non deve essere intesa con il significato odierno bensì con il significato primordiale ovvero bisogna concepirla come una forza sovrannaturale che regola la vita degli uomini. È da intendersi come il termine latino fortunae, ovvero destino.
La fortuna per Platone ha una connotazione morale e si presenta sotto forma di virtù, e attraverso l'esercizio di quest'ultima si può raggiungere la sophia ovvero la sapienza intesa come possesso teorico di scienza e capacità morale di saggezza.
Le parole di Lachesi vogliono evidenziare il fatto che la virtù dipende da ognuno di noi e dalle sue scelte le quali bisogna compierle con responsabilità. Quindi per ogni persona non vi è un destino già scritto bensì saranno le scelte della persona stessa a scriverlo e non esiste un essere sovrannaturale in grado di controllare ogni vita (Faber est suae quisque fortunae).
La citazione riportata è tratta dal libro X della Repubblica in particolare durante la narrazione del mito di Er.


IL MITO DI ER:
Il mito narra di Er, figlio di Armenio, il quale morì durante una guerra e prima di essere sepolto si ridestò dal sonno mortale e raccontò quanto aveva visto nell'aldilà.
Rivelò che la sua anima, dopo essere uscita dal corpo, si mise in viaggio con altre anime per raggiungere un luogo divino dove sedevano i giudici delle anime, i quali indirizzavano quelle giuste in cielo e quelle ingiuste sottoterra dove dovevano espiare le proprie colpe con una pena decupla di quello che avevano commesso in vita per diventare anime pure, in particolare le pene dei tiranni non potevano essere espiate.
Ad Er venne ordinato di ascoltare ed osservare cosa avveniva per poi raccontarlo agli uomini.
Dopo aver scontato le pene, le anime potevano risalire un imboccatura, la quale se non si era scontata pienamente la pena echeggiava e le anime venivano rispedite negli inferi.
Dopo aver trascorso sette giorni in un prato le anime dovevano mettersi in cammino fino a raggiungere un fascio di luce, simile all'arcobaleno, dove a capo vi era il fuso di Ananke che era formato da otto vasi concentrici rotanti disposti uno dentro l'altro. In ogni cerchio si muoveva una Sirena che emetteva una sola nota e l'insieme delle otto note formava una melodia.
Inoltre vi erano altre tre donne, le moire, figlie di Ananke: Lachesi, Cloto e Atropo.
Le anime dopo aver raggiunto il luogo venivano messe in fila da un araldo e Lachesi estraeva dalle sue ginocchia le sorti e modelli di vita e le anime dovevano scegliere il proprio destino e nessuna sarebbe stata favorita, ogni anima sarebbe divenuta responsabile della propria scelta.
Dopo aver compiuto la scelta ogni anima ricevette da Lachesi il daimon, custode della vita ed esecutore della scelta. Successivamente l'anima giungeva al cospetto di Cloto la quale sanciva il destino e successivamente al cospetto di Atropo che rendeva immutabile la scelta.
Scese la sera e le anime si accamparono presso il fiume Amelete e tutte le anime tranne Er furono costrette a bere l'acqua del fiume la quale face dimenticare ogni cosa accaduta.
Nella notte ci fu un tuono ed un terremoto che trasmigrò le anime nelle nuove vite e fece ritornare l'anima di Er nel suo corpo.

Le tre Moire



Per saperne di più:





giovedì 9 aprile 2020

TESTO POETICO

STEP #07


O Fortuna



"O fortuna
velut luna
statu variabilis
semper crescis
aut decrescis
vita detestabilis
nunc obdurat
et tunc curat
ludo mentis aciem
egestatem
potestatem
dissolvit ut glaciem.


Sors inmanis
et inanis
rota tu volubilis
status malus
vana salus
semper dissolubilis
obumbrata[m]
et velata[m]
mihi quoque niteris
nunc per ludum
dorsum nudum
fero tui sceleris.


Sors salutis
et virtutis
mihi nunc contraria
est affectus
et defectus
semper in angaria
hac in hora
sine mora
cordis pulsum tangite
quod per sortem
sternit fortem
mecum omnes plangite".
                                                                





































"O Fortuna,
come la luna
costantemente variabile,
sempre cresci
o decresci,
vita detestabile!
La Fortuna or indurisce
ed or lenisce,
per giuoco, l'acutezza della mente;
indigenza
e potenza
dissolve come ghiaccio, indifferentemente.

Sorte immane
ed inane,
tu ruota volubile,
condizione aleatoria,
salute illusoria
sempre dissolubile,
obumbrata
e velata
pure me hai in tua possa.
Ora per ludo
il dorso nudo
offro alla tua percossa.

Destino di salute
e di virtute,
or mi sei nemico protervo.
Ogn’uom tormenti
ed annienti,
riduci in eterno servo.
In questo momento,
senza differimento,
le vostre corde percotete!
Poiché per sorte
la Fortuna prostra un forte,
con me tutti piangete!"





Carmina Burana


Questa poesia appartiene ai Carmina Burana, ovvero una raccolta ti testi poetici scritti da autori sconosciuti tra l'XI ed il XII secolo.
Questa poesia spiega molto bene il concetto di "ruota della fortuna" ovvero, la fortuna può passare da favorevole ad avversa e viceversa con molta rapidità e facilità, proprio per questo viene paragonata alla Luna che nel suo stato può essere piena oppure no ed il suo cambiamento è repentino.
La notorietà di questa poesia è stata resa grazie alla versione musicale di Carl Orff.








mercoledì 8 aprile 2020

TESTO NARRATIVO

STEP #06 


Il concetto di fortuna è molto ricorrente nei testi letterari, come precedentemente citato nel post 3 è presente in concezioni differenti anche negli scritti di grandi scrittori come Macchiavelli e Boccaccio.
Per questo post ho ricercato il termine in opere a noi contemporanee.


Ho scelto in particolare questi libri in quanto li ritengo i capolavori dei rispettivi autori.




Il romanzo narra la storia di uomo Mattia Pascal, il quale cambia nome e vita due volte nel corso dell’intero libro.
All’interno del romanzo il concetto di fortuna assume un ruolo fondamentale. Essa è sia intesa come una forza positiva ma anche con il termine latino fortunae (destino) con il quale si intende sia una forza positiva sia negativa.
Mattia Pascal vuole fuggire dalla sua vita infelice e ricca di drammi famigliari, vuole partire per l’America ma durante il tragitto decise di andare a tentare la fortuna giocando alla roulettes. Vince un'ingente quantità di denaro e riesce a fermarsi in tempo dopo aver appreso la triste notizia del suicidio di un giocatore. Decide allora di tornare alla sua vecchia vita e di riscattare i suoi averi ma durante il tragitto del ritorno legge un annuncio del giornale in cui viene dichiarato il suicidio di Mattia Pascal. Questa serie fortuita di casi fa propendere Mattia Pascal per iniziare una nuova vita sotto il nome di Adriano Meis. Questa vita sarà solo fittizia ed una serie di avvenimenti lo faranno ritornare Mattia Pascal. Infatti, egli non potrà denunciare un furto in quanto non possiede documenti e neanche sposare la donna amata in quanto non è registrato all’anagrafe. Essendosi privato della sua identità decise di inscenare la sua morte e ritornare ad essere Mattia Pascal. Essendo passati due anni, non ritroverà più la vita che aveva lasciato, quindi trascorrerà la sua vita in solitudine lavorando nella biblioteca.
Si evince che nonostante la vita di Mattia Pascal sia stata caratterizzata da una serie fortuita di casi che l’hanno portato ad avere una vita migliore attraverso il suo alter ego Adriano Meis la forza governante è il destino (fortunae) che lo riporterà al “fu Mattia Pascal”.



Come la fortuna possa rivelarsi in realtà sfortuna



Dieci piccoli indiani è un romanzo giallo a cura di Agatha Christie, scritto nel 1939 e tradotto successivamente in Italiano a partire dal 1946.

In questo libro il concetto di fortuna non viene trattato bensì è intrinseco alle vicende del racconto. Infatti, da un’attenta lettura si può notare come le vicende all’interno del manoscritto siano regolate da forze sovrannaturali.
Dieci persone, vengono anonimamente invitate a trascorrere un soggiorno a Nigger Island. Essi subito dopo aver ricevuto l’invito, nonostante i dubbi iniziali, decidono di partire per la vacanza offerta dal signor Owen.
Essendo estranei e non trovando peculiarità che li accumunasse si considerano fortunati per aver ricevuto l’invito e per la maestosità della villa offerta in cui soggiorneranno, ignari di tutto quello che successivamente sarebbe accaduto.
Infatti, essi non sanno che ciò che li accomuna è un passato oscuro al quale sono riusciti a scappare senza pagare per le loro colpe. E dopo i primi attimi di felicità il soggiorno si trasformerà in un incubo e la morte prenderà il sopravvento nella villa.
Il sentimento iniziale permuterà ed essi si riterranno sfortunati per aver ricevuto questo invito e per averlo accettato.
La forza governante in questo romanzo si rivelerà essere la giustizia, ma un ruolo molto importante lo giocano anche la fortuna e la sfortuna. 

martedì 7 aprile 2020

SI PUÒ CONTROLLARE LA FORTUNA?

Richard Wiseman risponderebbe a questa domanda con mola facilità dicendo certamente di sì.
Questa risposta è deducibile dopo la lettura del suo saggio "Fattore Fortuna".
Infatti, Wiseman ha condotto diversi esperimenti prima di esporre la propria tesi, ovvero l'uomo è l'artefice della propria fortuna.
Un esempio calzante è riportato da un esperimento: l'autore ha selezionato due persone una "fortunata" ed una "sfortunata". Essi sono stati invitati ad un ristorante, dove era presente un complice che inscenava l'uomo d'affari e dinnanzi alla porta d'ingresso era stata appositamente posizionata una banconota. Il fortunato entrò, notò subito la banconota e si mise a discutere con l'uomo d'affari, invece, la donna sfortunata entrò senza notare la banconota e si sedette al tavolo stando in silenzio. Successivamente vennero intervistati su quanto accaduto e le testimonianze riportate erano completamente differenti, l'uomo raccontò la vicenda con felicità dicendo di aver trascorso una piacevole giornata, mentre la una versione dei fatti della donna era completamente diversa, infatti disse di aver trascorso una giornata tranquilla, nonostante avessero vissuto la medesima vicenda.
Quindi, dopo diversi esperimenti, Wiseman si trovò in accordo con la locuzione latina: " Faber est suae quisque fortunae", (l'uomo è l'artefice del proprio destino/fortuna)
Infine, ha stilato 4 principi secondo i quali l'uomo genera la propria fortuna, essi devono saper:
· cercare e crearsi occasioni favorevoli;
· seguire il proprio istinto;
· essere ottimisti;
· trasformare la sfortuna in fortuna (vedere il bicchiere mezzo pieno).


Foto del libro "Fattore Fortuna"



Per saperne di più:
Locuzione "Faber est suae quisque fortunae" Wikipedia

lunedì 6 aprile 2020

PENSARE PER IMMAGINI INTERPRETAZIONE PERSONALE

“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.”

Socrate


Immagine tratta dal blog del professor Vittorio Marchis, post


In quest'immagine io concepisco la storia della parola, ovvero ciò che ha dato luogo alla scrittura.
Sono presenti diverse sfere che al loro interno contengono svariati oggetti i quali vengono assemblati nelle varie epoche per creare una sfera più grande che è quella raffigurante la scrittura.
Questa è grande circa il doppio delle altre sfere per rappresentare l'importanza della scrittura e quindi della comunicazione e anche per simboleggiare la vastità delle parole che conosciamo tutt'oggi.
La sfera della scrittura così come quella dei numeri non presentano un contorno ben definito, non sono racchiuse dentro ad una circonferenza marcata, questo secondo me sta ad indicare che le parole così come i numeri sono universali e mettono in relazione tutti gli uomini, mentre i diversi tratti magari utilizzati nell'antichità erano decifrabili solo per una cerchia ristretta di persone e quindi la comunicazione si interrompeva.

sabato 4 aprile 2020

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

STEP #05  





Questo spot pubblicitario fu mandato in onda sulle reti Mediaset a partire dal 25 marzo 2012.
Ho scelto questo spot perchè, nonostante pubblicizzi il gioco d'azzardo, credo che descriva a pieno il concetto di fortuna così come lo intendiamo odiernamente.
Infatti nella concezione popolare, come si può notare dal video,  se un gatto nero taglia la strada ad una persona porta sfortuna così come se si passa sotto ad una scala, invece toccare ferro e portare con sè oggetti come quadrifogli, corna o addirittura amuleti dovrebbe portare fortuna. 


Per saperne di più:
Pubblicità televisiva Wikipedia

venerdì 3 aprile 2020

LE SETTE DIVINITÀ DELLA FORTUNA






In Giappone le sette divinità della fortuna sono molto importanti e vengo venerate per ricevere aiuto nella vita quotidiana e per ottenere benefici.
Secondo una delle tradizioni più importanti legate a questo culto, durante i primi giorni del nuovo anno le sette divinità si trasformano in marinai e discendono dal paradiso a bordo della nave del tesoro 宝船 (takarabune), dotata di poteri magici, per approdare nei porti del mondo terreno e portare agli uomini tesori e buona sorte.
Le divinità sono note con il nome shichifukujin (七福神):
七(nana) significa sette
福(fuku) significa buona fortuna
神(kami) significa Dio
福神 (fukujin)viene generalmente tradotto come dei della fortuna.

L’espressione fuku in cinese e in giapponese denota la nozione di lunga vita, salute, benessere, amore della virtù e morte dopo una veneranda età, desideri che vengono denominati i “cinque fuku” o “cinque felicità”.
Questo gruppo di dei è frutto di un lento processo di assimilazione in quanto inizialmente queste divinità venivano venerate singolarmente, inoltre appartengono a paesi e religioni diverse.
La ragione per cui queste divinità sono state riunite in un gruppo non è chiara, si presuppone che l’insieme delle sette divinità sia legato all’importanza che il numero sette assume nella tradizione giapponese. Esse fecero l
a loro prima apparizione unificata nel XV secolo.



Le divinità sono:




Daikokuten 大黒天, è originario dell’India e appartenente alla religione induista. È il Dio dell'abbondanza e della ricchezza più concretamente è il Dio che si occupa di portare il cibo alle famiglie.
È rappresentato con l'immagine di un uomo sorridente e robusto, che indossa un copricapo nero piatto. È ritratto seduto o in piedi in prossimità di due balle di riso, con in una mano un martello di legno, portatore di ricchezze, e nell'altra un grosso sacco di grano. Spesso insieme a lui è dipinto un topo. Il riso simboleggia l'abbondanza e la fertilità, ed il topo richiama il compito di difendere le scorte di grano della popolazione.




Bishamonten 毘沙門天 anch’esso originario dell’India e appartenente alla religione induista. È il Dio della guerra e dei guerrieri e possiede il dono di guarire i feriti.
Il Dio generalmente viene rappresentato con un armatura e una spada nella mano destra.



Benzaiten 弁才天 o 弁財天 unica donna tra le sette divinità ed anche lei proviene dall’India e appartenente alla religione induista. È la Dea della bellezza, della musica e di tutto ciò che scorre per questo in generale è definita la Dea dell’eloquenza protettrice degli artisti e della musica.
La dea è rappresentata da una figura di donna molto bella, mentre suona un biwa con vicino uno o più serpenti bianchi. Secondo la leggenda, infatti, Benzaiten si può trasformare in serpente. 


Ebisu 恵比寿 unica divinità originaria del Giappone appartenente alla religione shintoista. È il Dio della fortuna dei pescatori e più in generale del cibo quotidiano. 
Ebisu è raffigurato nelle sembianze di un pescatore barbuto e grassoccio.Indossa abiti formali o vestiti da pescatore, regge nella mano destra una canna da pesca e nella sinistra una grossa orata  di colore rosso, simbolo di fortuna.







Fukurokuju 福禄寿 proviene dalla Cina e concernente la religione taoista. È il Dio della buona sorte e della lunga vita.
La sua iconografia lo rappresenta come un uomo anziano che tiene in mano una lunga canna usata per sostenersi. Spesso è ritratto in compagnia di una gru o di una tartaruga. Il ventaglio che porta con sé simboleggia il suo potere di scacciare la sfortuna, mentre il libro (makimona) ricorda la sua infinita saggezza. La testa eccessivamente allungata simboleggia i numerosi anni di studio a cui si è sottoposto in vita.







Jurōjin 寿老人 anch’esso originario della Cina e appartenente alla religione taoista. È il Dio della conoscenza e della longevità.
È generalmente raffigurato come un anziano signore dalla barba bianca che indossa un cappello e cammina aiutandosi con un bastone. Gli animali che lo accompagnano sono di solito cervi, tartarughe o gru, simboli di lunga vita nella cultura cinese e giapponese.










Hotei 布袋 anch’esso proveniente dalla Cina ed appartenente alla religione taoista. È il Dio della felicità e protettore dei bambini.Rappresentato come un uomo grassottello e ridente è ritratto con un sacco in spalla contenente regali che distribuisce ai bambini che lo circondano.Secondo altre interpretazioni, il suo sacco è pieno di vestiti e oggetti di uso quotidiano che egli distribuisce ai poveri e ai bisognosi






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Arrivati alla fine di questo viaggio all'interno della fortuna non resta che augurarci buona fortuna per l'esame!